CALCUTTA - Una bambina di due anni originaria di Calcutta, Ruksana Khatun, passerà forse alla storia come l'ultima vittima indiana della poliomielite. Questa almeno è la forte speranza della comunità scientifica e dell'India che, dopo il caso registrato nella capitale del West Bengala il 13 gennaio 2011, ha appena compiuto il suo primo anno senza il virus. Un anniversario promettente per le organizzazioni sanitarie internazionali, impegnate due oltre due decenni nella lotta globale contro una delle malattie più tenace che esistano, e per la popolosa nazione asiatica, che solo nel 2009 contava il maggior numero di casi al mondo.
Il punto di svolta. "Siamo ad un enorme punto di svolta", ha dichiarato Bruce Aylward, capo della campagna anti-polio dell'Organizzazione mondiale della sanità 1 (Oms). Commenti entusiastici anche dagli uffici Unicef di Nuova Delhi: "Una pietra miliare nella lotta all'eradicazione del virus", ha dichiarato lo specialista Rod Curtis. Che però, come altri esperti e il governo indiano, ha messo in guardia da premature dichiarazioni di vittoria: "Il compiacimento è forse ora la principale minaccia alla riuscita del programma" di vaccinazione. Perché potrebbe tradursi nell'interruzione della volontà da parte dei genitori di far immunizzare i propri figli. E, quindi, creare il rischio di un nuovo contagio, decisamente alto in una nazione dove ogni anno nascono
26 milioni di bambini.
Il risultato resta eccezionale. Soprattutto, considerate le premesse che offriva il Subcontinente indiano: una popolazione poderosa, scarse infrastrutture sanitarie e fognarie, una povertà diffusa, un tasso di malnutrizione da record. Un terreno fertilissimo per un virus altamente contagioso che si diffonde principalmente attraverso acqua e cibo contaminati. Non a caso, quando nel 1988 venne lanciata dall'Oms l'"Iniziativa globale per lo sradicamento della poliomielite", gli stessi esperti sanitari erano assai scettici rispetto alla riuscita del programma nel Paese. All'epoca dei 350mila bambini paralizzati dalla polio sulla Terra la metà erano indiani. E solo fino a tre anni l'India fa registrava la cifra record di 741 casi (sui 1.604 nel mondo).
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