A tavola nel 2050 tra alghe e locuste
"Così nutriremo 9 miliardi di persone"
Dopo la rivoluzione verde per moltiplicare la produzione agricola eccon una nuova emergenza per il pianeta. Gli scienziati puntano a soluzioni insolite e la Ue ha stanziato un fondo di 3 milioni per ogni Paese europeo che usi insetti in cucina
di ENRICO FRANCESCHINILONDRA - Cosa mangiamo oggi? Una zuppa di alghe, un bel piatto di insetti fritti o un hamburger artificiale? Potrebbero essere queste le prelibatezze offerte dal menù intorno all'anno 2050, se vogliamo sfamare i 9 miliardi e mezzo di terrestri che esisteranno intorno a quella data. Studi delle Nazioni Unite indicano che nei prossimi quarant'anni sarebbe necessario raddoppiare la produzione mondiale di cibo, per nutrire i 2 miliardi e mezzo di terrestri in più che si aggiungeranno ai 7 oggi esistenti. Ma raddoppiare il cibo prodotto è più facile a dirsi che a farsi: un miliardo di persone soffrono già ora di fame cronica, ci sono scarse terre vergini su cui espandere nuovi raccolti agricoli o allevamenti, gli oceani stanno svuotandosi di pesci e rischiamo di rimanere perfino senza acqua, che gli ecologisti definiscono "il nuovo petrolio", la risorsa naturale per la quale si combatteranno le guerre del prossimo futuro.
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